La storia di Shay

Shay, in pantaloncini gialli, con i fratellini: Victor, con in braccio Irnesit e Gift a sinistra, con la maglietta rossa.

Shay, in pantaloncini gialli, con i fratellini: Victor, con in braccio Irnesit e Gift a sinistra, con la maglietta rossa.

La storia che stiamo per raccontare ha avuto inizio in una normalissima giornata di sole, circa tre anni fa.

La vita nel centro scorreva come al solito, con il personale dell’orfanotrofio impegnato nelle quotidiane incombenze di cura dei bambini.

La nostra struttura è ubicata vicino ad alcuni villaggi e nei pressi di un appezzamento di terreno dove i bambini delle comunità vicine sono solite riunirsi per giocare.

Le comunità rurali che circondano il centro sono estremamente povere.

L’economia si basa sull’agricoltura e sul piccolo commercio ed è molto frequente che i genitori lascino i figli incustoditi mentre si recano al lavoro, affidando i più piccoli alla cura dei più grandicelli.

Nel mezzo di quel giorno così anonimo, l’attenzione di Diana e di altri membri dello staff venne richiamata da urla disperate, che giungevano dall’esterno del centro di Way to the Nations.

Era una madre che piangeva inconsolabile perché uno dei suoi bambini, che aveva lasciato a giocare con i fratelli mentre lei si era recata a cercare di guadagnare il poco che sarebbe servito per sfamarli quel giorno, era caduto in un barile d’acqua su cui si era affacciato, cercando di bere. Ma, essendo troppo debole a causa dello stato di malnutrizione, non era riuscito a uscire, né alcuno degli altri bambini era riuscito a tirarlo fuori.

Ecco come Diana e tutti gli operatori del centro Way to the Nations hanno conosciuto Shedrac, i suoi fratelli, Victor, Gift, Inemesit, Favour e la loro mamma.

Il sesto fratellino era appena annegato nel barile d’acqua e la madre stava disperatamente tentando di riportarlo in vita.

Una persona del nostro team ha immediatamente preso il furgoncino dell’orfanotrofio per accompagnare la madre e il bambino in un centro medico vicino, poi in un secondo e infine in ospedale nella città più vicina, ma non è stato possibile fare nulla se non accertare il decesso del piccino.

La morte accidentale di quel bimbo è il risultato delle condizioni di estrema miseria in cui viveva, e ancora vive, la famiglia.

È stata una delle esperienze peggiori che abbiamo vissuto.

Da quel momento in poi, Way to the Nations non ha mai più abbandoato “la famiglia di Shedrac” (tutti abbiamo un particolare sentimento di protezione per Shedrac, il nostro piccolo principe, ragione per cui chiamiamo gli altri “la banda di Shay”!).

Gli anni successivi alla morte di quell’angioletto, sono stati estremamente difficili per questa famiglia, cui teniamo tanto.

Per aiutarli, abbiamo inventato il programma “un pasto al giorno”: un pranzo completo, quotidiano, per famiglie in gravi difficoltà economiche.

Ci sono molte persone che avrebbero bisogno di usufruire di quest’iniziativa: purtroppo per il momento non possiamo permetterci di esaudire le richieste di tutti.

Stiamo, in effetti, riuscendo ad aiutare solo la famiglia di Shay, ma speriamo e crediamo che in un futuro breve, con l’aiuto di chi ci segue e sostiene, molte più persone riceveranno assistenza.

Tornando dunque alla storia del nostro principino Shay, le precarie condizioni in cui versavano lui e la sua famiglia sono, ovviamente, significativamente peggiorate a causa della pandemia.

Così come accaduto in tante famiglie in giro per il mondo, la situazione di stress ha compromesso i rapporti tra i genitori di Shay, ragione per la quale il padre, che viveva con tutti loro, li ha lasciati per trasferirsi in un altro villaggio, portandosi dietro solo uno dei figli, Favour.

La madre di Shay si è così ritrovata da sola a crescere Shedrac, Victor, Gift e Inemesit, i bambini che vedete ritratti nella foto.

Poco tempo fa questa donna è rimasta senza lavoro e, come conseguenza, ha dovuto dapprima ritirare i bambini da scuola, non potendo pagare le rette e, infine, è stata sfrattata.

In questo momento, Shay e la sua famiglia vivono per strada. Non possiamo tollerarlo.

Poiché tutti i giorni la mamma va nei villaggi a cercare piccoli lavori per dare da mangiare ai figli, Shay e i fratellini si trovano a vagabondare da soli.

Ogni giorno vengono da noi per mangiare, ma questo è l’unico conforto che questi bimbi hanno nella loro vita.

Se tu, che stai leggendo questo articolo, sei un genitore … prova a immaginare come ti sentiresti se dovessi lottare per dare da mangiare ai tuoi figli e non sapessi dove farli dormire la notte; cosa proveresti a sapere che il futuro che li attende è quello di mendicanti per la strada?

Prova anche a immaginare te stesso da bambino: come ti saresti sentito se tutte le tue certezze fossero crollate, se improvvisamente non avessi più avuto diritto di andare a scuola, né avessi più avuto la sicurezza di una casa?

Questo è il pensiero che ci tormenta ed è perché vogliamo restituire a questi bambini il loro futuro, che abbiamo studiato una strategia.

Ma abbiamo bisogno del tuo aiuto!

Sappiamo che la mamma di Shay ce la può fare e può ricominciare da capo, se solo la aiutiamo un pochino!

Per cominciare a scrivere il nuovo capitolo della vita di questa famiglia, abbiamo bisogno di:

  • pagare almeno un anno di affitto di una casa (è il primo passo fondamentale per togliere i bambini dalla strada e farli tornare a scuola).

  • Aiutare la madre a cominciare una piccola attività indipendente. Il nostro staff la sosterrà e le darà tutta l’assistenza necessaria perché riacquisti fiducia in sé stessa e torni ad essere autosufficiente: ci assicureremo che gli sforzi non siano vani.

  • Pagare le rette scolastiche.

  • Comprare il materiale scolastico (divise, sandali, cartelle, penne, libri etc).

  • Aiutarli a pagare le imposte.

Abbiamo fatto una stima dei costi, che si aggirano su un totale di € 500,00.

Può essere una somma importante per una sola persona, ma insieme possiamo farcela!

Way to the Nations è un’organizzazione non profit che destina il 100% delle donazioni che riceve, ai progetti che sostiene.

Ciò è possibile perché tutte le persone alle spalle di Way to the Nations sono volontarie.

Ogni spicciolo che ci dai, sarà investito nel progetto e saremo sempre in grado di dare puntuale resoconto, con la massima trasparenza, del modo in cui spendiamo i soldi che riceviamo dai nostri donatori.

Scegli di fare la differenza nella vita di un’intera famiglia!

Restituisci l’infanzia, la speranza e il futuro a Shay e ai suoi fratellini.

Aiutaci ora!!

Grazie infinite per l’attenzione e per la tua generosità.


Elena, a nome di Leonardo e di tutti i volontari di Way to the Nations.

La casa in cui Shay viveva con la famiglia.

La casa in cui Shay viveva con la famiglia.

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